Storia sentimentale dell'astronomia
Il rapporto va avanti per qualche tempo, poi, minacciato dai pettegolezzi, si attenua. A renderlo più difficile c’è prima una lunga permanenza di
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che mi possa per ciò sopraggiungere qualche turbolenza: perché in qualunque senso sia da terze persone ricevuto questo incontro o abboccamento, o sia
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inseparabile di un compagno di studi, John Wickins. Per vent’anni i due condivisero la camera, destando qualche comprensibile sospetto. Sul letto di morte
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A 16 anni Isaac aveva imparato il latino e il greco più qualche nozione di matematica. A questo punto la madre lo tolse dalla scuola per avviarlo all
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Londra – e fece chiudere per qualche tempo l’Università di Cambridge. La quarantena era l’unica difesa da flagelli del genere. Isaac si rifugiò nella sua
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mantennero ancora qualche contatto epistolare sempre più discontinuo. Infine Fatio entrò in una setta di occultisti francesi che praticavano la magia
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qualche centinaio di stelle non visibili da Londra. Il giovane fu entusiasta dell’idea e per realizzarla ottenne dal padre un finanziamento di 300
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Lecito dubitare: è meglio essere scettici che ingenui. Troviamo qualche certezza in più lasciandoci alle spalle il paleolitico. Soltanto da pochi
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Per la verità, molti oggetti del Catalogo di Messier furono identificati prima da Méchain. Tanto per citare qualche caso: nel 1780 Méchain avvistò le
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’orchestra. Al mio arrivo ho conosciuto il filosofo David Hume. Qualche giorno dopo ebbi l’incarico di dirigere l’orchestra e di eseguire alcune delle
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, dopo tanto tempo, rifiuta ancora il metro e la sua famiglia di misure. Con il risultato che qualche anno fa un aereo rischiò di precipitare perché il
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distanza di una sola stella: il problema di misurare la distanza di qualche stella con il metodo diretto della parallasse rimane aperto quasi fino a
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Quando Napoleone divenne console, fu per qualche tempo ministro dell’Interno e dall’imperatore ebbe grandi onori, ma al momento opportuno, nel 1814
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qualche anno prima da Jacques Charles e poi da Alessandro Volta), e nel 1835 pubblica il primo articolo scientifico, dedicato alla chimica del fosforo
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Oggi sappiamo che Vulcano non esiste e che certamente nessun oggetto “vulcanoide” con un diametro superiore a qualche decina di chilometri si aggira
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ricerca scientifica e, approfittando del suo potere politico, qualche mese dopo fece acquisire allo stato francese il brevetto dell’invenzione in cambio di
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dall’oculare – scrive padre Secchi – ha sulla lamina un diametro di 75 millimetri. Un poco di vento agitando il cannocchiale ha prodotto qualche
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lungo un’orbita circolare. Per qualche strano motivo, dunque, contaminò l’ipotesi della rotazione della Terra su se stessa con quella della sua
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di qualche millesimo di millimetro nella posizione delle righe spettrali comporta differenze di parecchi chilometri al secondo. Hermann Karl Vogel e
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-348 a.C) e soprattutto con Aristotele (384-321 a.C.). Il loro pensiero è troppo complesso per affrontarlo qui: basterà qualche nota che riguarda l
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di Maxwell. Secondo la mitologia giornalistica Mileva sarebbe stata la vera ispiratrice della relatività speciale. In effetti in qualche scritto
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qualche altra forza oltre alla gravità. Tanto di cappello a Bentley, oggi ministri così intelligenti e colti ce li sogniamo.
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Halton Arp, autore di un atlante di galassie anomale nell’aspetto e nel comportamento. L’ex campione di pugilato sferrò qualche colpo basso: approfittando
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, dell’ordine di qualche centomillesimo di grado: una conferma della teoria del Big Bang integrata dalla teoria dell’espansione inflattiva che si sarebbe
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giorni l’una dall’altra nell’intento di trovare qualche differenza che facesse pensare a un oggetto in moto rispetto alle stelle fisse.
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sequestrato ai nazisti: qualche frammento avrebbe superato la velocità di fuga della Terra e sarebbe diventato il primo oggetto lanciato nello spazio
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All’inizio però non c’era interesse a captare “rumori cosmici” ma semmai a eliminarli. Questo orientamento aveva, qualche anno dopo, anche Karl
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persistente di origine sconosciuta”, annotava l’ingegnere. E aggiungeva: “Ci vorrà qualche mese di osservazioni per capirne qualcosa”.
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Oggi la radiointerferometria intercontinentale (VLBI, Very Long Baseline Interferometry) ha raggiunto un potere di risoluzione di qualche decina di
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“All’inizio – scrive la Bell – pensai che si trattasse di qualche interferenza. Ma alla fine di novembre mi convinsi che erano segnali reali che
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, anche moti accelerati o in frenata, risultano uniformi, e pazienza se non lo sono visti dalla Terra. Qualche rinuncia bisognerà pur farla.
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Oggi sono catalogate più di mille pulsar. Alcune ruotano così velocemente da pulsare mille volte al secondo. In una sfera di qualche decina di
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incredibilmente grande da rendere assai probabile, in qualche altro universo, l’esistenza di un libro uguale a questo con un lettore altrettanto sbigottito.
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miliardi di anni luce. L’uomo antico, possiamo concludere, sottovalutava l’universo. Di noi che diranno tra qualche secolo?
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Qualche anno fa su Europhysics News Erik Hoeg (Università di Copenaghen) si divertì a confrontare l’idea delle dimensioni dell’universo che aveva
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Drake ha superato gli ottant’anni con qualche acciacco ma senza rinunciare alla speranza di imbattersi in un bip-bip alieno. Nel 2010 se n’è andato a
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Thailandia. In Italia ha dovuto mobilitarsi il popolo di Internet per ottenere che la pellicola circolasse almeno in qualche sala.
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Nel 1006 e nel 1054 due stelle luminosissime per qualche mese cambiarono l’aspetto del cielo. Oggi sappiamo che erano supernove, astri di grande
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. Qualche anno fa si è fatta strada una nuova interpretazione: l’universo che Dante ci descrive anticiperebbe il modello elaborato da Einstein nel 1917
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rifrazione atmosferica rendevano impossibili le osservazioni. Nuovamente avvistata qualche mese dopo prima dell’alba, fu possibile seguirne il lento
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un’osteria, genere a lui congeniale perché gli piaceva alzare il gomito, ma non ebbe fortuna. Tra una battaglia e l’altra tornava a casa per qualche
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conflittuali. Forse qualche irsuta signorina Neandertal fraternizzò con i più raffinati signori Sapiens, e qualche fanciulla Sapiens apprezzò la rude
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, colpito da un attacco di febbre. Muore il 15 novembre 1630 mentre il suo allievo Bartsch osserva un’eclisse di Luna. Qualche settimana dopo avrebbe
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In Inghilterra Thomas Harriot (1560-1621), matematico, astronomo ed esploratore, aveva guardato la Luna con un cannocchiale qualche mese prima di
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telescopica dell’universo è la sua, anche se arriva con qualche mese di ritardo su quella di Harriot.
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quattro mesi dopo la pubblicazione del Sidereus nuncius di Galileo. Lo schizzo riproduce la Luna al primo quarto, qualche cerchietto sul limite tra luce e
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esuberante, aveva già qualche acciacco (dal 1603 soffriva di febbri reumatiche), e come sempre si trovava alle prese con problemi economici. Doveva
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). Richard Lan tace su chi gli abbia venduto quel gioiello da bibliofili ma dice che proviene dall’Argentina. Forse qualche emigrante veneziano portò in
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Soltanto in superficie possiamo trovare qualche somiglianza tra l’occhio e la macchina fotografica. La palpebra ricorda il tappo che protegge l
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A parte qualche distrazione, a Padova Galileo stabilizza la sua vita sentimentale con Marina Gamba, esuberante ragazza del popolo conosciuta tramite
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